Avv. Barbara Sciascia :: Studio legale a Verona

Spese straordinarie divise in parti uguali

21.02.2020 nel 00:00

La giurisprudenza di legittimità ha di recente precisato che una deliberazione adottata alla maggioranza, in deroga ai criteri di proporzionalità fissati dagli articoli 1123 e seguenti del codice civile, va ritenuta nulla per impossibilità dell’oggetto.
Tale statuizione, incidendo sulla misura degli obblighi dei singoli condomini fissata dalla legge o per contratto, eccede le attribuzioni dell’assemblea e pertanto richiede, per la propria approvazione, l’accordo unanime di tutti i condomini, quale espressione della loro autonomia negoziale (Corte di Cassazione ordinanza 1187/2019).
Pertanto, una delibera dell’assemblea che disponga, a maggioranza, la ripartizione delle spese in parti uguali, va ritenuta nulla ed è impugnabile senza limitazioni di tempo (C. 4627/1987).
A maggior ragione, l’eventuale approvazione del Consiglio di condominio in deroga ai criteri di ripartizione è nulla, poiché questo organo non è dotato dalla Legge di poteri di rappresentanza e perciò non può sostituire il proprio volere a quello di tutti i condomini.
In presenza di simili situazioni, dunque, l’amministratore dovrebbe rilevare da sé il vizio di nullità che inficia la delibera, ma se ciò non dovesse accadere, la legge consente al singolo condomino di impugnare la delibera attraverso una vera e propria azione di nullità, di cui all’art. 1418 c.c.
Prima di procedere in giudizio, a norma dell’art. 71 quater delle disposizioni di attuazione del codice civile, sarà necessario instaurare un procedimento di mediazione nei confronti del condominio e rivolgersi ad un avvocato per farsi assistere.
In tale occasione ad esempio si potrà chiedere all’amministratore di pubblicare una nuova contabilità in sostituzione di quella viziata, in grado di declinare correttamente la ripartizione di spesa oggetto di contestazione tra gli stessi partecipanti al condominio.

Spese straordinarie divise in parti uguali

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